Anna La Rosa
- Chi è Anna La Rosa?
Anna La Rosa è una donna come tante altre, con sogni e desideri, con l’amore per l’arte in tutte le sue forme, attaccamento agli affetti più cari, una donna che non si arrende facilmente senza prima lottare. Risiede a Olivarella, San Filippo del Mela. Fa parte del direttivo dell’associazione culturale FilicusArte di Milazzo e fa anche parte dell’associazione tutta al femminile di Libere e Consapevoli di San Filippo del Mela.
. Quali sono i tuoi ricordi dei tuoi primi 10 anni e quali sono stati i tuoi giochi?
Cosa posso dirti Francesco? Da che ricordo ho sempre scritto. L’episodio più lontano nel tempo risale a quando avevo circa sei anni, ricordo però che riuscivo già a leggere e scrivere, quindi dovevo avere qualche anno in più. Un giorno sono salita al piano di sopra del mio palazzo, dove abitava la mia migliore amica. I suoi genitori le avevano comprato il libro “Pinocchio” di Collodi, invece i miei per qualche motivo non avevano potuto farlo. Quando la mia amica mi ha fatto vedere quel libro illustrato le ho detto qualcosa la cui eco risuona ancora nella mia testa: <I libri me li scriverò da sola.>
Gli altri miei ricordi di quegli anni sono le corse e i giochi con gli amici. Formavamo una specie di cast e come attori ognuno recitava la sua parte. Il gioco a nascondino era un altro dei giochi che preferivo, in quegli anni ci si divertiva con poco.
Cosa faresti per un mondo migliore?
Per migliorare il mondo basterebbe così poco! Eppure alcuni fanno finta che tutto vada bene e non si girano indietro. Far del bene ripaga sempre come mi ha insegnato un mio caro amico che a giorni compirà novant’anni, una straordinaria persona che mi ha insegnato che per migliorare il mondo occorre migliorare noi stessi. E io ho trasposto questo convincimento nel mio ultimo libro, mettendo in bocca alla voce narrante del protagonista queste parole, in risposta a un altro personaggio: <Perché lo fai? Perché stai aiutando il ragazzo e il vecchio?>
<Perché questo è il momento giusto, perché da sotto un buon metro di terra non potrò più fare niente. Non potrò più aiutare nessuno.> Andrea, il protagonista del libro ha un unico obiettivo come me, salvaguardare la nostra umanità in un momento dove gli ipocriti e i bugiardi imperano.
Quali sono i tuoi hobby e le tue grandi passioni?
Uno dei miei hobby è restaurare mobili, una volta il mio hobby era l’uncinetto e il chiacchierino. Altri tempi! Ma ci sono due grandi passioni che vanno al di là degli hobby: Quello della scrittura che come dicevo risale al primo decennio della mia vita. Crescendo ho scritto veramente tanto, per un certo periodo ho scritto anche di fantascienza ma quegli acerbi lavori sono andati persi. Successivamente ho inviato i miei elaborati alla casa editrice Mondadori, ma avrei dovuto capirlo che era ancora presto, infatti mi ritornarono indietro con una lettera di accompagnamento, con la solita formuletta: <La nostra collana è già al completo, ci riprovi.>
Avrei dovuto aspettarmelo, quegli scritti avevano bisogno di una revisione.
Per un certo periodo non ho più inviato niente, poi ho ripreso a scrivere con più convinzione, ed è nato “Come foglie” dove poesia e narrativa si intrecciano e in quel periodo ho partecipato a diversi concorsi di narrativa ottenendo parecchi primi premi. La verità era che mi volevo mettere alla prova, confrontarmi col mondo esterno. Avevo bisogno di verifiche, come ogni scrittore avevo vergogna di far vedere i miei scritti ma quel 2005 ha segnato la svolta. Successivamente ho scritto e pubblicato due libri di racconti: “Chiaroscuro” e “Diamanti e Fango” per un’altra casa editrice, poi sono approdata alla Lombardo edizioni, dove nel 2018 ho pubblicato “Le sirene dell’isola.”.
“Una vita. Due vite. Tutte le vite” è il mio quinto libro, nelle prime pagine troverete una introduzione a cura della cara amica dottoressa Donatella Manna e una prefazione del grande Filippo Russo, mio professore di quando frequentavo le superiori. Già il fatto che queste due splendide persone abbiano accettato di scrivere qualcosa per me è già un successo. Il dipinto in copertina è della sottoscritta, ho voluto ricreare con la pittura una delle scene raccontate nel romanzo. E qui ecco la mia seconda grande passione: La passione per la pittura al contrario di quello per la narrativa è stato un dono inaspettato, avevo quarant’anni quando ho iniziato dal niente a comporre immagini e mischiare colori, la scuola del maestro Rioma (Mariano Parisi) che ho frequentato per circa 15 anni non poteva non dare i suoi frutti, ho imparato tanto in quegli anni e ho incontrato tanti artisti nelle mostre che allestivamo. Come ultima passione mi piace recitare.
Che cos’è per te l’amicizia e la famiglia?
L’amicizia è un bene talmente prezioso che pochi possono contare di averlo trovato. Con l’amico puoi parlare di tutto perché non ti giudicherà ma saprà ascoltarti.
L’amicizia non guarda età, sesso, religione o altro, altrimenti non avrei tra i miei migliori amici un uomo di 90 anni. L’amicizia è dare senza aspettarsi niente in cambio, gioire per il successo di un amico, augurarsi solo il bene per lui.
La famiglia è la prima cosa che conosci quando cominci ad avere l’età della ragione, quella che forma il tuo bagaglio di ricordi, le tue emozioni. Il tuo rifugio quando le cose non vanno bene e la tua bandiera quando trionfi.
Che rapporto hai con gli animali?
Secondo me un mondo senza animale sarebbe un mondo ben misero, privo di quella innocenza che ormai a noi umani fa difetto. Con gli animali io parlo, non sono matta ma so che hanno un’anima e un cuore, provate a vivere con un cucciolo. poi non potrete più farne a meno. Oppure provate il distacco di quando un cane vola via per sempre, con lui se ne va anche una piccola parte della vostra anima.
C’è qualcosa che hai fatto che ricordi spesso?
Qualcosa di cui vado fiera è aver instaurato un rapporto con gli anziani di una casa di riposo vicino casa mia, quelle belle persone mi hanno dato più di quanto io abbia dato loro.
Che cosa significa per te scrivere?
Quando ero una ragazzina pensavo che tutti riuscissero a scrivere delle storie, poi mia sorella ha bocciato questa mia convinzione. Per me scrivere significa evadere, creare i miei mondi, tenere le fila dei miei personaggi, non potete nemmeno immaginare se non ci siete mai passati cosa vuol dire quando ti imbatti in una ispirazione, è come un lampo quando vedi la luce e dal nulla crei situazioni e intere saghQual è il tuo motto?
Quando dipingo o scrivo, sento scorrere la vita tra le mie dita.
Aggiungi qualcosa che non hai detto in questa intervista.
Forse potrei aggiungere che sto lavorando al mio prossimo romanzo e questo dato di fatto potrebbe interessare chi mi segue da anni. Stavolta mi muoverò su un terreno accidentato, perché so poco della materia che andrò a trattare, ma il mio proponimento non è quello di pubblicare un manuale medico ma solo guardare e descrivere come si muovono i miei personaggi, avendo per le mani una gatta da pelare com’è l’Autismo.
Il mio nuovo romanzo ha già un titolo e una ventina di pagine al suo attivo, ma nella mia mente sono quasi arrivata alla parola fine.